Bellissimo e Raro Lotto composto di 3 documenti di un soldato della 26 Panzer-Division che ha combattuto in Italia dal 1944 fino a fine guerra.
Il lotto appartenente al Feldwebel Reinhold Augustin, nato il 20 dcembre del 1916 a Insterburg, visino a Karlshrue, è formato dal foglio di ingresso nelle forze armate avvenuto nel 1940, dall'attestato redatto a mano per il Panzerkampfabzeichen in Bronze e da quello per il Verwundetenabzeichen in Schwarz. Fin da maggio 1944 il Feldwebel Reinhold Augustin era in servizio nella campagna d'Italia, quando, il 21 maggio venne ferito mentre combatteva con il 67 Panzer-Grenadier-Regiment della 26 Panzer-Division. La divisione, ritirata dal fronte dopo i terribili scontri avvenuti per contrastare lo sbarco di Anzio e Nettuno ed inviata sui colli Albani per un riposo-ricostruzione, era stata inviata nuovamente al fronte ai primi di maggio sempre del 1944 ed impiegata per rallentare l'avanzata di francesi, canadesi e sudafricani con i quali sostenne numerosi scontri. Poco prima di passare sotto il comando del I Fallschirmkorps, Reinhold venne ferito, probabilmente in combattimento. Questa ferita gli farà ottenere il 3 febbraio del 1945 l'attestato per il Verwundetenabzeichen in Schwarz. Nel giugno l'unità, compreso il Panzer-Grenadier-Regiment 67, fu raggruppata ad Orvieto continuando a combattere in azioni di retroguardia. Proseguendo nella ritirata generale delle truppe tedesche la divisione combattè in Toscana, toccando Siena e Volterra. Da qui si spostò verso la costa tirrenica transitando da Lari, Pontedera, Ponsacco e Fucecchio. Qui alcuni membri della 26.Panzer-Division si resero responsabili dell'eccidio nel padule di Fucecchio, che causò la morte di 175 civili e portò nel dopoguerra a condanne emesse da tribunali italiani a carico di ufficiali tedeschi. A partire dal 25 agosto la divisione venne sganciata dai combattimenti, raggruppata nei dintorni di Monsummano e destinata a difendere la parte orientale della Linea Gotica. La divisione difese la strada adriatica ritirandosi gradatamente verso nord dove venne impiegata nella difesa di Rimini e poi di Ravenna, caduta in mano alleata il 4 dicembre. Pur ridotta a un migliaio di combattenti, fra i quali alcuni ragazzi di 17 anni addestrati per due soli mesi in Germania, quando il nemico superò la via Emilia in direzione di Faenza, i carri e i fanti tedeschi lottarono casa per casa lasciando la città solo il 17. Fu proprio qui che Reinhold ricevette il suo attestato per il distintivo di feriti “nero”, nel centro di comando del reggimento. Nel febbraio del 1945, dopo aver difeso le posizioni intorno a Imola, la divisione si trovava tra la zona a sud-est di Bologna e Ferrara, dove venne ricostituita con reparti e mezzi provenienti da altre unità disciolte. Nel centro di comando del suo battaglione, Reinhold ricevette il secondo attestato, quello per il Panzerkampfabzeichen in Bronze, ottenuto grazie ai combattimenti che aveva sostenuto contro le forze alleate su mezzi corazzati. Questi combattimenti avevano ridotto il suo reggimento alla forza di soli due battaglioni a causa delle alte perdite. Nonostante tutto, al momento, la 26.PD costituiva l'elemento tedesco più forte in Italia con i suoi 13.500 uomini e alcune centinaia di carri. Il lotto è davvero una rara e bellissima testimonianza di una delle divisioni più combattive che abbiano affrontato la campagna d'Italia. Essa infatti partecipò a quasi tutte le maggiori battaglie comabattute sul nostro suolo ed annoverò numerosi pluridecorati tra le sue fila. I due attestati per il Verwundetenabzeichen e per il Panzerkampfabzeichen sono entrmbi due superbi esemplari di fine guerra, ed hanno la particolarità di essere stati redatti completamente a mano direttamente nei centri di comando del Reggimento e del Battaglione in cui prestava servizio Reinhold. L'attestato per il Panzerkampfabzeichen è firmato dall'Oberstleutnant Otto Gravenhorst, al tempo comandate del Panzer-Grenadier-Regiment 67.
Massi
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